Inverno significa nuove cicatrici.
Ho atteso tutta l'estate contenta del fatto che presto sarebbe arrivato l'inverno, che presto sarei tornata a potermi fare del male.
Ho iniziato calcio, non ho potuto fare più nulla.
Voglio mollare calcio, voglio tornare a farmi del male seriamente senza limitarmi a qualche bruciatura da sigaretta che fumo ormai controvoglia.
Ho bisogno di sentire la pelle bruciare, di vedere il sangue scorrere ancora, svuotarmi, fare uscire i demoni che chissà dove si sono nascosti.
Il dolore mentale è insopportabile senza dolore fisico.
Un dolore che fa piacere, un dolore che aspetto di provare da troppo tempo.
Ho bisogno di sentirmi viva per poter fare qualcosa.
Sono stanca di sentirmi soltanto ingombrante senza riuscire a fare nulla di concreto.
Ne ho bisogno.
Fin troppo, anche se significa dover iniziare a raccontare bugie di nuovo.
Se devo sopravvivere voglio farlo alle mie condizioni, con le mie regole.
Se questo significa dover tornare dallo psicologo per me va bene, io DEVO comunque andarci.
Sono una persona fragile, fin troppo.
Non mi so difendere e mai so se veramente sarò capace di farlo.
Pensavo di aver trovato un equilibrio invece oggi, tutto, di nuovo, è franato.
Sono stanca, stanca di stare male, di non accettare la vita.
Vivere significa soffrire, e mi sta bene, ma non così tanto.
Stasera riceverò una chiamata importante, potrebbero prendermi all'interno di un progetto al quale aspiro di poter prendere parte da un paio d'anni.
Ho ansia per i risultati dell'esame che dovrebbero uscire tra oggi e domani.
Ho ansia per questa chiamata.
Ho ansia per i due esami che devo dare a breve e per quello della patente che è ancora più vicino.
Oggi non sto bene neppure fisicamente.
Ci mancava la ciliegina sulla torta.
Sono stanca.
Voglio farmi malissimo.
giovedì 26 gennaio 2017
lunedì 23 gennaio 2017
Negli occhi tuoi, piove
Sono occhi stropicciati e stanchi
Cappucci tirati su in cui nascondersi
Tea bollente bevuto lentamente
Pensieri, ansie e paure che si mescolano insieme
Ginocchia sbucciate e muretti troppo alti per essere scavalcati
Luce, tenue, del sole che sta per sorgere
Albeggia ma gli occhi rimangono chiusi a metà.
Piove dentro
Consapevolezza
Di quello che sta per succedere, di ciò che ti aspetta
Giornate che partono già troppo stanche per farti avere la voglia di viverle
Sopravvivi trascinandoti lentamente
Nuoti nel fango
Tirata sempre più in basso
Cerchi di farti del bene
Fallisci
Ti arrabbi e ci provi ancora
All'aria anche tutto stavolta
Abbracci il male
Finalmente respiri.
Cappucci tirati su in cui nascondersi
Tea bollente bevuto lentamente
Pensieri, ansie e paure che si mescolano insieme
Ginocchia sbucciate e muretti troppo alti per essere scavalcati
Luce, tenue, del sole che sta per sorgere
Albeggia ma gli occhi rimangono chiusi a metà.
Piove dentro
Consapevolezza
Di quello che sta per succedere, di ciò che ti aspetta
Giornate che partono già troppo stanche per farti avere la voglia di viverle
Sopravvivi trascinandoti lentamente
Nuoti nel fango
Tirata sempre più in basso
Cerchi di farti del bene
Fallisci
Ti arrabbi e ci provi ancora
All'aria anche tutto stavolta
Abbracci il male
Finalmente respiri.
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