domenica 18 ottobre 2015

E mo' basta.

Di DCA si può morire e io non me ne rendo conto.
Mi sento in colpa giorno dopo giorno per non essermi goduta il concerto, per essere stata in prima fila a due metri da lui e sentirmi vuota da qualche parte, spaventata dalla calca di gente che premeva e spingeva e mi sovrastava.
Mi sento in colpa perché nonostante tutto non sono abbastanza per essere aiutata.
La psicologa da cui andava non mi va preso sul serio quando ho provato ad aprirmi davvero, il consultorio al quale mi sono rivolta mi ha preso sul serio ma mia madre ha minimizzato tutto sostenendo che se ne sarebbe accorta se davvero avessi avuto dei problemi con il cibo, perché lei mi controlla.
Poi però mi dice che non mi devo sentire spiata, perché lei proprio non é il tipo che fa queste cose.
E nemmeno riesco a parlare con i miei compagni perché apparirei debole, perché risulterei poco credibile, loro mi vedono sempre mentre do il peggio di me, nessuno potrebbe affermare che io abbia un problema.
Tutti invidiano la mia magrezza( dove la vedono, poi, spiegatemi?!), mi dicono di mangiare" tu che te lo puoi permettere", controllano che io lo faccia e mi costringono a farlo  (questo mi fa sentire uno schifo ingordo)
Non voglio parlarne con i miei compagni perché nessuno di loro posso definirlo davvero un amico( quanti casini ho combinato per colpa di questo schifo?) e allo stesso tempo ho paura che ne parlerebbero con i propri genitori, ma questa cosa é troppo personale.
Ed io non ho un problema, sono troppo grassa per averne uno
Non sono a certi livelli, io posso ancora andare avanti.
Mia madre pensa che io debba tornare dallo psicologo, questo perché le ho raccontato dei miei enormi problemi con gli spazi chiusi che si sono presentati la sera del primo giorno di scuola e sono peggiorati con la fila dell'expo e la calca del concerto.
Una parte di me vorrebbe seguire il consiglio che mi hanno dato al consultorio e rivolgermi a qualcuno che non sia uno psicologo (per anni ho provato a risolvere le più svariate cose e non ho risolto nulla) e andare da uno psichiatra, qualcuno  che possa dirmi il motivo di questa ansia, della paura irrazionale che a volte mi prende e mi fa venire voglia di piangere, il perché gli spazi chiusi siano divenuti un problema così enorme per me tanto da non riuscire a prendere il treno e sentirmi male a dover andare a scuola in macchina, ma l'altra parte di me dice che non ho bisogno di uno psichiatra, toglierei il posto a chi si trova davvero in una brutta situazione e necessita di aiuto.
Io prima o poi mollo tutto quanto. Non ce la faccio davvero più.
Stasera torna la ragazza che ospitiamo fino a giugno, ed io non so davvero che fare, chiamatemi crudele ma io non la voglio qui. Ho troppi casini per la testa e dover gestire lei, essere sempre carina, dover fare da paciere tra lei e mia sorella per ogni litigata che ogni sacrosanto giorno fanno, é troppo difficile.

Mi madre mi ha detto chiaramente che non merito la sua attenzione, mio padre mi ha detto lo stesso e io, cazzo, che cosa dovrei fare?!
Loro non mi credono quando dico che quest'anno davvero con una persona di più in casa non ce la posso fare!
Non mi credono...e intanto io so già dove e come andrò a parare.
Come credono che io ce la possa fare da sola se neanche loro mi degnano di attenzione?
Come credono io ce la possa fare con tutta quest'ansia e i problemi che ne derivano?
Come credono che supererò l'esame?
Cosa sanno loro di me?!
Ma io basta, ho mollato completamente.
Stavolta gli occhi chiusi non potranno più tenerli.
E se da una parte muoio di paura, dall'altra parte sono contenta di tutta questa risolutezza, forse è davvero la volta buona per mettersi in riga.
Io ho un disperato bisogno di mettere almeno qualcosa apposto, di non lasciare che le cose accadano ma decidere io come e quando.
E magari pure di superare l'esame.

4 commenti:

  1. Tesoro...in questo tempo ogni tanto visitavo questa piattaforma e silenziosamente ho seguito il tuo calvario... non sai quanto mi rispecchiano le tue parole. Purtroppo si... sono convinta che tuttanla situazione che ti circonda non può aiutarti. Infondo ai chiesto tu adesso aiuto, sei tu che senti l'esigenza di essere aiutata, ed è un bellissimo segno in questo tornado di dolore. Quindi... te lo dico con il cuore. Continua a chiedere aiuto, non mollare adesso... io ci sono. Io faccio il tifo per te.
    Un abbraccio piccola grande donna

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    1. Scusa per gli errori di ortografia... sono con il cellulare e faccio fatica a scrivere!

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    2. Ciao, grazie mille, è così difficile ma ci provo davvero a non mollare
      Ti abbraccio forte forte <3

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  2. Mi dispiace da morire, per la tua situazione. Credo che non ci sia niente di peggio avere un problema così grande e nessuno con cui poterlo condividere, non essere presa sul serio. Io seguirei il consiglio che ti hanno dato al consultorio. Consulta uno psichiatra. Hai bisogno di aiuto, non togli a nessuno il posto, non devi pensarlo! Meriti di essere aiutata come chiunque altro. E tu hai bisogno di tornare a vivere.
    Ti mando un forte abbraccio.

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