Ho guardato vecchie fotografie e mi sono rivista, rispecchiata e non riconosciuta.
Sono una delle ultime in fondo, avvolta nella sciarpa marroncina a righe ma questo é soltanto un dettaglio, mi si vede poco, la foto é stata scattata da lontano, dal basso, 23 persone in fila davanti all'entrata del museo in piazza ad Assisi( la stessa, che quando ho visto, mi ha fatto tornare indietro nel tempo quando vedevo ancora Don Matteo) appoggiati con il mento sul muretto in modo che si veda solo la faccia e un pezzetto di collo.
Ricordo quei giorni come se fossero ieri.
Riguardo me in quelle foto e posso leggere nei miei occhi tutto quanto.
Il giorno prima ero stata lasciata.
Il giorno prima mi ero abbuffata per la prima volta.
Quell'aprile quella gita, é stato l'inizio di tutto.
Maledetto aprile, maledetta me.
Il dolore, i pianti, il tagliarsi in bagno di nascosto, il sonno a qualsiasi ora, il freddo, il cibo rifiutato, le barrette da 98 calorie mangiate quando proprio mi sentivo svenire, le 350 calorie scarse giornaliere, la confusione per una identità che cercavo invano, le notti passate sveglia ad ascoltare i rumori della stanza vicina, le litigate da lontano con mia madre, le telefonate preoccupate dei professori, la nostalgia di casa,le confessioni fatte piangendo, Radioactive cantata sul pullman, a colazione, prima di andare a dormire, ogni secondo, i 3 chili persi, la preoccupazione sul volto di madre, la gioia nel vedere per la prima volta 43,2 sulla bilancia, la gioia di essere di nuovo a casa.
Oggi riguardando quelle foto piango.
Ripensando agli ultimi due anni mi rendo conto di essere stata forte e di aver sopportato troppo, di avere una rabbia dentro che non posso più tenermi...troppe cose non dette.
E mi chiedo come abbia fatto.
Oggi mi sento piccola e debole completamente incapace davanti al destino, completamente incapace di bastare a me stessa, di dominare me stessa.
Riguardo vecchie foto, riguardo quella vecchia foto.
L'anno scorso, io, in bagno con il vestito a fiori.
Come mi sentivo bene, controllata.
42 chili e una maschera di felicità dipinta in volto.
Vienna\ Budapest.
Altra gita.
Mi si blocca il ciclo ma non me ne rendo conto.
Torno a casa, ho raggiunto il mio peso più basso.
Litigo con mia madre, ingrasso, metto due chili, finisce la scuola malissimo, vado al mare, perdo un chilo, arriva la ragazza di intercultura me metto su due.
Tempo presente: 44 chili di pura infelicità.
46 lasciato alle spalle ma lo sento incombere come un avvoltoio che aspetta il cadavere ancora caldo, mi attende, attende la mia prossima abbuffata.
Voglio scappare, evadere da questo corpo.
Posso farcela, forse, ma non con questo corpo.
Ho finito di raccontarmi balle, é evidente che qualcosa in me non va.
Mi sento un ingranaggio difettoso, um giocattolo rotto.
Ma cosa diavolo é così dannatamente sbagliato in me?!
Ho un'amica, un tempo era quella che si definisce migliore amica, l'ho persa inevitabilmente benché frequentiamo la stessa scuola, la stessa classe.
Ogni volta che va in vacanza mi manda una cartolina, mi illudo che per lei valgo ancora qualcosa.
Ma non ne sono così certa.
Una volta un amico mi disse che " mi ero allontanata dal cerchio" ma chr loro( gli amici) erano ancora li.
Io non so come riallacciare i rapporti. Non sono mai stata brava.
É la solitudine o meglio il non sapere a chi chiedere concretamente un aiuto che mi distrugge.
Ho bisogno di qualcuno che ci sia per me, che mi dica che sono brava, che riconosca che sono buona in qualcosa e non il fallimento che mi sento continuamente.
Ho la continua sensazione addosso di come quando ti trovi ad ascoltare una canzone malinconica e triste in cui senti che ogni parola ti rispecchia fino in fondo.
Quella specie di dolore in cui quasi pensi di cullarti, seppellirti sotto le coperte e lasciarti andare alle emozioni.
Ma io non riesco a piangere.
A scuola va male accumulo brutti voti su brutti voti, mi sento trattata da deficiente.
Continuamente.
La verità è che odio che per colpa di questa dislessia io debba avere facilitazioni su facilitazioni.
Mi sento diversa ma non in senso buono.
Mi sembra di passare la vita a essere diversa, nel senso di sbagliata.
Io all'esame ci voglio arrivare ma non così.
Non con questa ansia.
All'università non so che fare. Eppure non vedo l'ora di uscire di qui.
Sarà davvero libertà?
Ho tanti sogni ma ci sono sempre ostacoli insormontabili in mezzo.
Forse non lo voglio davvero.
Forse sono solo uno di quei cartelli che si vedono in giro, vecchi, scrostati, dimenticati da tutti.
Un cartello che recita" cercasi sogni", sotto c'è il mio numero, ma il telefono non suona da anni.
L'università o qualsiasi altra cosa vorrai fare in futuro non ti daranno libertà.
RispondiEliminaE' una illusione che ci facciamo in molti. Io in primis, l'avevo talmente tanto idealizzata come modo di essere finalmente libera che quando ci sono arrivata ne sono rimasta fortemente delusa e triste.
La libertà non si trova negli studi, nel lavoro, in un compagno, in un trasferimento, si trova in noi stessi.
Non so' dirti come, ma credo sia frutto di tanto lavoro interiore, di riflessione e sofferenza.
Sentirsi liberi significa essere in pace con noi stessi, liberi da ogni catena mentale, dalle insicurezze e le ossessioni che ci tormentano, liberi di esprimerci e di camminare a testa alta, senza più paure.
La libertà è assenza di paura.
E oggi siamo tutti pieni di paure, piccole e grandi.
Fare un tuffo nel passato non è qualcosa di negativo,ma ricordati che quello che devi fare oggi è vivere il presente, osservando il passato per capirne gli errori, agire adesso in modo differente per poter, finalmente, prendere una direzione diversa, migliore, più luminosa.
Un bacione!
Ciao Ilaria, scusa l'enorme ritardo nel rispondere!
EliminaPenso che a parte un po' di naturale disposizione caratteriale a vivere nel.passato ( e a volte a piangersi addosso), io pensi tanto al passato e ci sguazzi letteralmente dentro perché immaginarmi nel futuro mi é impossibile. Non riesco proprio a vedermi fisicamente.
Desidero solo questa utopica libertà nel futuro ma ricercandola nel passato.
Grazie mille per l'augurio. Me lo auguro di cuore!
Un bacione
non fare l'errore di restare troppo attaccata al passato... lo so,te lo dice una persona che ha paura del passato... ma dobbiamo guardare al presente, vivere al presente, costruirci un presente. E non è facile no, lo so, ma dobbiamo... i giorni ci scivolano addosso se rimaniamo ancorate a ciò che è successo in passato; però il passato è passato, ora dobbiamo iniziare a scrivere una nuova parte della nostra vita.
RispondiEliminaCoraggio tesoro...e per la scuola, come dice Ilaria l'università non ti darà mai libertà. Devi essere tu a concedertela. Un mega abbraccio
Grazie mille di cuore Pulce, inutile dire che non è facile, ma che per fortuna e sfortuna sono.abbastanza testarda.
EliminaBisogna " solo" imboccare la strada giusta.
Un abbraccione immenso ❤
ciao tesoro
RispondiEliminascusa se ti scrivo nei commenti ma volevo vedere se riuscivo a commentare... mi spiace per questi pensieri così tristi... però non devi vederla così negativa la vita... purtroppo l'aumento di peso è da tenere in conto perchè alcuni pesi cosi bassi sono troppo difficili da raggiungere e da mantenere... però non vdeerti come un giocattolo rotto (io dico sempre mi sento una macchina rotta, quindi ti capisco)... pensa però che ognuno è artefice del proprio destino e quindi tocca a te determinare la tua vita... punta un obiettivo e se cerchi di vederlo e raggiungerlo con un bel sorriso (anche forzato) sulle labbra ti sembrerà tutto più semplice...
Eliminadavvero, provaci!
Ciao Bea, non preoccuparti assolutamente anche io ultimamente ho avuto e sto avendo parecchi problemi con il.blog(magari stanno facendo delle modifiche al sistema, chissà).
EliminaSono cresciuta vedendomi e considerando me stessa in una certa maniera ma cercherò di seguire anche il tuo consiglio, non si da mai che davvero le cose possano andare meglio, cosa che vedo difficile ma chissà...spero sempre in cose positive ma non muovo un muscolo per cambiare il presente ( questo è forse il problema più grande)
Un saluto!
Ciao A, vivere il presente è la cosa più giusta che potresti fare, pensare al passato condiziona il nostro presente, portandoci dietro delusione, tristezza, paura ci farà solo male, non potremo vivere in armonia, al massimo il nostro presente. Sai anch'io quando andavo alle superiori, non avevo voti alti, questo, per molti motivo, è stato per me importante raggiungere il diploma, e sì ce l'ho fatto, ho capito qual'era il mio obiettivo e la strada per raggiungerlo ce l'avevo, certo avere il diplma in mano non fa di me una persona "libera" ma sai...dà tanto soddifaszione avercela fatta per una giusta causa. Logorare la testa per un numero sulla bilancia non porta a nulla, e questo lo sai.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Isabel
Ciao Isabel, intanto benvenuta qui, sono contenta sia capitata sul blog.
EliminaSono pessimista a livelli esorbitanti e tendo sempre a vedere le piccole conquiste come qualcosa che "poi tanto passerà" ma non riesco ad avere questa stessa idea riguardo alla.maturità perché sono proprio convinta che sia davvero troppo per me benché io ci tenga tantissimo af averlo(non essere ammessa, o peggio ancora, non superarlo,sarebbe davvero qualcosa alla quale non so come reagirei)
Grazie mille per le tue parole, un abbraccio :)
Ciao piccina,
RispondiEliminaper esperienza posso dirti due cose.
La prima è che la diversità magari c'è davvero, ma non per forza è una cosa brutta e neanche la dovresti vedere così. Le tue sensazioni non sono fatti, ricordatelo sempre.
La seconda è che la libertà vera viene da dentro; potremmo vivere anche sulle montagne, sperdute e apparentemente con tutti gli strumenti per essere felici e libere e non esserlo mai.
Devi liberarti tu, ma so che è difficile.
So anche come ti stai sentendo, con la sensazione che ti scivoli via tutto dalle mani, amici, scuola, tempo, peso.. ma non mi crederesti se ti dicessi che un ruolo importante lo gioca l'età, vero? penseresti che ti sto rifilando una cazzata, no?
Eppure fidati delle mie parole.
Inizia ad essere meno crudele con te stessa, più paziente, e il resto verrà.
Agli amici scrivi una bella lettera (non troppo introspettiva, mai mettersi troppo a nudo) e fa' loro capire che vuoi riprendere i rapporti, ricostruire le reciproche fiducie. Capiranno di sicuro.
Dalla scuola devi distrarti; tra poco ci saranno le vacanze di Natale e considerale un momento per lasciarti alle spalle la pesantezza e per fare un po' di calma tra te e te. A mente lucida, riposata, ti sentirai meglio e potrai affrontare l'inizio dell'anno e la parte più dura del periodo scolastico.
Ci proverai?
Il resto, credimi, verrà da sé.
baci