Tira
parecchio vento fuori, a volte spero riesca ad entrarmi dentro, non
ho più paura di perdere nulla. Niente è tutto ciò che è rimasto.
Oggi
è il 1 Maggio ma è tanto se il barometro segna dodici gradi, sono
felice così.
Non
c'è alcun odore di primavera nell'aria, pochi uccellini che cantano,
piove.
Non
so perché le brutte cose siano sempre iniziare di primavera, è
certo che mi sia ammalata molto prima di quella domenica di inizio
primavera in cui mamma cucinò le tagliatelle, ma quella domenica
inconsciamente per la prima volta fui messa davanti alla parola
anoressia. Lei sfondò la porta e si accomodò sopra al cuore,
congelandolo piano piano.
È
un processo indolore all'inizio, poi subentra la paura, il freddo e
la solitudine poi finisci per sentirti forte e al quel punto, sei
fottuto.
È
il momento esatto in cui credi di star rischiando troppo quello in
cui sei già caduto.
All'inizio
ero così ingenua, leggevo blog su blog su disturbi alimentari e mi
sentivo capita, eppure negavo.
Io
e anoressia? Io malata?
Non
poteva essere.
Non
so in verità quando io mi sia realmente accorta di avere un
problema, forse l'ho sempre inconsciamente saputo, forse l'ho capito
quando ho iniziato ad abbuffarmi, quando Lei gridava forte,
punendomi,perché l'avevo tradita.
Oggi
il cibo mi fa paura come non mai, una pera diventa una montagna da
scalare e un piatto di pasta qualcosa da bandire.
Sono
in piena ricaduta, ho deciso di provare a chiedere aiuto con la
solida convinzione di non essere ascoltata se non torno a 42 chili.
Ho
troppo poco tempo e troppo sporco cibo a tentarmi.
Ho
tanta voglia di tagliarmi ultimamente.
Mi
spaventa tutto: il non sapere come andranno i prossimi esami, se li
passerò( perché devo passarli), il non sapere se prenderò mai la
patente, il non sapere se riuscirò mai a tornare ad un peso decente,
il non sapere cosa farò quest'estate.
Tante,
troppe cose senza una risposta.
Chiedo
aiuto ma ho paura di non essere creduta perché troppo grassa, chiedo
aiuto ma non so se voglio guarire.
Ti prego, già il fatto che tu abbia riconosciuto di avere un problema è un grande passo avanti. Non è vero che non sarai ascoltata se non torni a 42 chili: fidati, è una sensazione comune, anche io ho avuto questo periodo "limbo" in cui sapevo di avere qualcosa che non andava ma avevo paura di non essere "credibile" se non fossi calata di peso. Non esiste una credibilità basata su quanto pesi, esiste il fatto che stai male punto. Che provi tutte queste cose, che hai bisogno di buttarle fuori. Trova qualcuno, fatti aiutare, è importante. Il solo fatto che stai male e che senti di volere aiuto basta, il resto è collaterale.
RispondiEliminaE già il fatto che tu esprima questo malessere significa che dentro di te VUOI guarire. Mi sono fatta l'idea che con questo tipo di disturbi ad un certo punto o ci si ribella o si muore. Se il tuo corpo e soprattutto la tua mente danno segni di ribellione tu assecondali. Butta fuori tutto. Ti accorgerai man mano che volevi guarire fin dall'inizio.
RispondiEliminaE se hai bisogno di parlare e sfogarti scrivimi, la mail è bubonib@gmail.com, mi chiamo Marta, lo so che non mi conosci, lo so che avevo commentato forse qualche tuo post un sacco di tempo fa e poi nulla, ma rientrando su blogger oggi dopo un sacco di tempo ho trovato questo tuo post, unico recente tra tutte le persone che seguivo quando anche io ero attiva qui, e davvero, capisco ogni parola che scrivi e vorrei che tu riuscissi a liberarti da questo schifo.