Dici
di non sapere sognare ma ti domandi cosa pensino le stelle un attimo
prima di esplodere.
Non so se sia mai
stata una sognatrice, anche se questo blog si chiama cercasi sogni.
Forse ho proprio
bisogno di un sogno, di quella sensazione che si prova
risvegliandosi.
Leggerezza,
spensieratezza.
Come sapete, da tre
mesi circa sono seguita dall'ospedale e non sto facendo progressi,
anzi, il peso è sceso sempre, costantemente ad ogni visita.
La psichiatra mi ha
proposto uno stabilizzatore dell'umore e l'internista mi ha vietato
di fare attività sportiva.
Proprio ieri ho
avuto la visita con tutte e tre, non sono contente per nulla, la
psichiatra per il farmaco che non voglio prendere, la nutrizionista
per il peso che continua a scendere e e per il fatto che non seguo il
piano mentre l'internista mi ha esplicitamente detto che sto
sostanzialmente facendo quello che mi pare, che poi é vero.
Così ieri sera ho
preso una decisione, mollo tutto, chiederò allo psicologo se è
possibile continuare a vedere almeno lui.
Sono troppo legata a
questo disturbo alimentare di cui non mi sento malata ma allo stesso
tempo lo amo di un amore che va oltre ogni cognizione e causa.
Lui è la mia ancora
di salvezza in qualsiasi situazione, è il porto sicuro in cui
rifugiarsi quando le cose vanno male, il faro da seguire quando perdo
la strada.
Ricordo che una mia
amica mi disse "provaci, non hai nulla da perdere, al massimo le
cose rimarranno esattamente come prima" ci ho provato, ho
fallito, vuol dire che sto bene così, anche se non sto bene così.
Questa mia amica mi
disse anche che non mi avrebbe permesso di mollare, ma avanti!
Cosa può fare? Può guardare distruggermi chilo dopo chilo,
completamente impotente sotto tutti i punti di vista.
Io non voglio
farcela, io non voglio guarire, aveva ragione la nutrizionista quando
mi chiedeva " vuoi diventare cronica? Purché questa è la
strada giusta!"
Forse è
semplicemente destino.
Non sono capace di
stare bene.
La parte difficile
sarà dirlo loro, penso si opporranno fortemente ma alla fine mi
lasceranno fare, quante altre ragazze hanno bisogno di aiuto e lo
vogliono davvero?
Forse anch'io ne ho
bisogno ma non so accettarlo, non so combattere, il pensiero del
cibo, del controllo, dei 38 chili è troppo forte.
Non riuscirò a
farmi aiutare finché non avrò toccato il fondo, mi conosco troppo
bene.
Ho bisogno di
arrivare al limite, forse voglio il ricovero.
Forse sarà quello a
farmi scattare qualcosa in testa, anche se non credo possa davvero
arrivare un momento in cui si possa dire "voglio guarire" e
comunque dovrei ammettere di essere malata.
Ammetterlo davvero.
Ammetterlo a me, ai miei genitori, a mia sorella. Ammetterlo.
Arriverà un momento
in cui non resisterò più è farò un enorme cavolata, probabilmente
comincerò di nuovo a tagliarmi, la voglia c'è e non è quasi più
controllabile, i pensieri troppi.
Vorrei spegnerli,
vorrei spegnermi.
La psichiatra è
preoccupata per questi miei continui sbalzi d'umore tanto da avermi
fissato la prossima visita a solo una settimana di distanza al posto
delle solite due/tre settimane.
Per la prossima
volta vuole che io abbia iniziato a prendere il farmaco.
Mi rifiuto
ma sembra non capire.
Sento di starla deludendo, di star deludendo
tutti loro lì dentro.
Faccio promesse su promesse: che seguirò il
piano, che mi muoverò di meno, che inizierò a prendere il farmaco e
poi faccio esattamente l'opposto.
Sono una bugiarda
patentata, peccato che con loro le bugie abbiano le gambe ancora più
corte.
La bilancia non
mente, la psichiatra sa leggermi in faccia quando mento o non dico
qualcosa, l'internista è talmente glaciale che ti riduce al silenzio
solo guardandoti.
Non ha proprio senso
continuare a essere seguita da loro, anche se so bene che questo
equivale alla distruzione più completa perché neanche troppo sotto
so di averne una spasmodica necessità di attenzione, bisogno che
qualcuno che mi possa capire mi ascolti senza giudicare.
Non so davvero come
andrà a finire questa cosa, penso di non avere neanche il coraggio
di spiegare loro quello che penso.
Ma quanto ancora può
durare questa cosa?
Io che vado lì ma che sostanzialmente faccio
quello che mi pare?( forse perdo peso un po' meno velocemente e quasi
non mi taglio)
La riposta credo sia
"non molto"
Si stancheranno
presto e mi metteranno davanti ad un bivio, non so se aspettare quel
momento o parlare ora.
Un mio amico dice
che le parole dell'internista ieri "sostanzialmente fai quello
che vuoi" siano state una provocazione.
Io credo fossero
invece una semplice e sincera affermazione di un dato di fatto.
Qualsiasi cosa io
deciderò di fare mi ridurrà comunque allo stato di un animale
braccato, sbaglio in ogni caso.
"Sorry! The
lifestyle you ordered is currently out of stock"
La frase che forse
riassume meglio la situazione di ora, ma a dire la verità credo che
manco ci sia uno stile di vita altro da scegliere.
C'è la malattia,
c'è la guarigione non esiste una terza cosa.
Quando dico di
essere un'inetta intendo anche questo.
Sopra la testiera
del mio letto c'è scritto "warrior or worrier?"
Sono la seconda,
senza ombra di dubbio.
Può darsi. Se così fosse, sei tu che scegli di essere la seconda. In ogni caso, puoi invertire il corso degli eventi quando ti pare. Non devi dimenticare di avere il pieno controllo della situazione, anche quando ti sembra che tutto ti sfugga dalle mani. Puoi farcela, se lo vuoi. Il punto è che leggendo nemmeno io sono sicura che tu lo voglia.
RispondiEliminaIl controllo è qualcosa di così effimero, continua a sfuggirmi dalle mani. Non riesco ad averlo sul cibo, figurati per provare a uscirne. Comunque hai ragione, probabilmente non lo voglio neppure.
EliminaGrazie mille di essere passata :)