Ci siamo. Domani si parte.

Sono sul letto
Con i linkin park che esplodono nelle orecchie e timide lacrime che stanno uscendo
E così ci siamo. Domani si parte
Non ci credo.
Mi manca già casa mia.
A cena, mentre eravamo tutti a tavola, mi ha preso una forte malinconia
Non se sto piangendo per i sensi di colpa o per il senso di abbandono che mi ha preso o per il pensiero di partire oppure se perché non ho ancora fatto la valigia e camera mia esplode dal disordine.
Non lo so.
Gli occhi bruciano, i sensi di colpa ringhiano, le lacrime escono, il dolore esplode.
Mi pervade la voglia di rifarlo, gli ultimi giorni sono dominati da questa malsana voglia di tornare a farmi del male.
Ma non posso.
Sabato siamo alle terme, tutti vedrebbero.
Già vedono tutto il mio grasso.
Aiuto! Io il costume non me lo voglio mettere, non me lo metterò.
Domani prima tappa, campo di concentramento di Mauthausen, rimango fuori ho già deciso ( entrerò poi alla fine me lo sento ma per ora voglio convincermi che rimarrò fuori) solo il pensiero che l'uomo sia stato capace di tanto mi mette i brividi
" i forni fumavano giorno e notte" questa é la frase che continua a risuonarmi in testa, che pervade i miei incubi,sogno di essere deportata.
Non mi posso pesare una settimana, non voglio essere negativa, ma non ce la posso fare.
Spero almeno di dimagrire.
E devo confessarvelo, spero di mangiare così poco da arrivare vicino a svenire, allora saprò di aver fatto abbastanza.
Spero di avere tanto freddo, freddo che ti fa sentire di avere ottenuto quello che volevi facendoti sentire bene
Chiedere troppo 41 al ritorno?
Voglio farcela, devo farcela.
Domani la mia coperta viene con me.
La spaccio per sciarpa e me la porto dietro.
Ho 18 anni e ancora dormo con una coperta, si.
Ho bisogno di sicurezze, di calore, di casa.
Almeno un po' lei mi fa sentire tale.
Corro a fare i bagagli...
Ho tanta paura