Mi ripeto che sono grassa.
Mangio una pesca e mi sento malissimo.
Grassa, grassa, grassa.
É tutto quello che sento.
E mi accorgo di non essere nessuno senza tutte queste paranoie, io non sono nessuno in fondo.
Ho sempre bisogno di una maschera, anche semplicemente di un emozione per diventare qualcuno. Maschera sorridente, arrabbiata---> persona arrabbiata.
Sono, mi sento qualcuno solo così.
Stamattina avevo lezione alle 8,30 alle 7 mi sono costretta a fare colazione ( gesto da non ripetere ), un quarto d'ora fa mi arriva un messaggio " sono da te alle 9,30" Per evitare di mandarla direttamente e poco finemente a quel paese ho detto che alle 10,30 avevo un impegno che non potevo rimandare. Avete ragione, va tutto a mio discapito e lei tenta solo di aiutarmi, ma per come mi tratta, mi giudica e mi fa sentire offesa, io davvero la voglio vedere il meno possibile a maggior ragione se é una giornata come quella di oggi.
Ho pianto, pianto davvero mentre mi facevo la doccia, voglio liberarmi da questo 43 non ce la faccio più a vederlo.
E intanto devo fingere, fingere che vada tutto bene, che non abbia voglia di farmi del male fino a non sentire più nulla, voglia di strillare che tutta la situazione che c'è a casa é troppo pesante e che non ce la faccio più a sopportarla, fingere che non ho paura di non superare l'esame a settembre e per questo di perdere tutti i miei compagni, fingere di stare bene e di fare la buona figlia sempre pronta a fare ogni cosa per casa perché" vostro padre non si può stancare, gli fate venire un infarto", fingere che mia madre non mi stia scaricando tutta l'ansia addosso per questa situazione e per i suoi stessi problemi.
Ragazze sono stanca morta di tutto questo, so che una singola parola di troppo, un esercizio che non viene potrebbe farmi esplodere, completamente esplodere.
Mi ha appena chiamato la tizia che mi fa lezione, un ora é troppo poco a quanto pare, abbiamo rimandato tutto a lunedì, ci manca poco che mi metta a saltellare.
Comunque é presto per gioire, stasera c'è una pizzata con amici, non posso, ma non ci sono scuse per non esserci, se riesco più tardi esco e rimango fuori per pranzo, almeno se proprio devo stare per cena a casa, il pranzo me lo gestisco da me.
Quanto mi manca poter prendere un treno e trascorrere intere giornate fuori casa, senza essere obbligata a mangiare, sentendomi amata e coccolata.
Il passato é passato, e che cavolo!Qualcuno mi spieghi perché debba continuare a viverci dentro!
Ho un terribile mal di pancia e la testa che scoppia, tra un po' esco, vado a cercare di mettere un po' di ordine e poi devo comprare alcune cose, é troppo tempo che rimando.
Non so spiegarti perché continui a vivere nel passato... Piacerebbe tanto anche a me che qualcuno me lo dica!
RispondiEliminaSo solo che smetteremo di idealizzare quel periodo solo quando ci renderemo conto che non eravamo felici, ed è difficile perché sei convita che fosse tutto perfetto.
"E mi accorgo di non essere nessuno senza queste paranoie, non sono nessuno in fondo."
Questo è proprio quello che ho sempre pensato anch'io, è quello che ci tiene inchiodate alla malattia, ma se ci pensi può essere la chiave... Se ci sentissimo qualcuno per qualcosa che non sia tutto questo schifo, allora potremmo liberarcene. So che è difficile, infatti ci si ammala proprio per questo, perché ci si sente insignificanti, allora tanto vale distruggersi per sentire qualcosa.
Immagino anche la tua difficoltà per stasera, anch'io ho finito le scuse con tutti e già non so come farò ad evitare di uscire... Tu lo sai che puoi concederti quella pizza, che probabilmente qualche chilo lo devi prendere e non perdere... Lo sai che non ingrasserai di un etto, eppure fa tremendamente paura lo so, ma si tratta di trovare un compromesso!
Ti abbraccio forte forte, ti capisco su tutto... purtroppo ci sei dentro fino al collo tesoro, ma so che sei forte abbastanza da liberarti quando ti sentirai davvero soffocare!
❤️...
Io davvero non so che altro dire se non grazie, grazie di cuore ❤
Elimina( e scusa per il ritardo colossale nel rispondere)
Come ti capisco. Idealizzare il passato aiuta a fuggire momentaneamente dal presente, aiuta a farci sperare che possa essere migliore perche lo era. Mentre invece non lo era,com ha detto Kiki. Ti sono tanto vicina e... Non sei grassa. E si, sei qualcuno anche senza paranoie. Come lo sarei io.. Solo dobbiamo impararlo piano piano.
RispondiEliminadatti una ulteriore possibilità...
non ti arrendere mai. È contro la malattia che devi remare, non farti portare da lei da un'altra parte..
Ciao Sybil, dici sempre cose verissime ma se dicessi che sto provando a darmi una possibilità mentirei, ma ti ringrazio di cuore per i consigli
EliminaUn abbraccio forte
Non so chi sia la persona di cui parli, ma come dici tu è probabile che voglia solo aiutarti. Ho imparato a mie spese che bisogna giudicare meno e ascoltare di più per aiutare qualcuno. Deve solo rendersene conto da sè, e poi sarà pronta - come lo sarai tu, si spera - ad aiutarti.
RispondiEliminaVivere nel passato come lo chiami tu è assolutamente normale, ci sono cose che non riusciamo a lasciar andare via perchè forse ci rendevano felici (senza accorgercene).
Spero ti senta meglio al più presto! Ti seguo!
Bacioni,
Melissa.
Ciao Melissa, piacere di conoscerti. Hai davvero ragione, ma a 50 anni penso che le persone non cambino più ma per fortuna non la devo più rivedere...
EliminaTi stringo :)
Ciao AAA, ho letto gran parte della tua storia, mi spiace che le cose non vanno bene.
RispondiEliminaSul fatto del cibo non ti dico niente perchè io per prima sono nella melma, campionessa di abbuffate e vabbè.
Però penso che è positiva la paura di essere rimandata a settembre e perdere i tuoi amici, allora c'è qualcosa a cui tieni oltre ai 40 kili... agrappati a quello, so che predico bene e razzolo male ma non fare come me, non isolarti se riesci.
Un bacio <3
Ciao Nana :) grazie di essere passata e piacere di conoscerti!
RispondiEliminaHai ragione, proverò ad aggrapparmi a quello alla fine ho ben visto come va a finire quando ti isoli e cacci tutto e tutti
Un abbraccio ❤