domenica 20 luglio 2014

Mi chiamo A.
Le altre due "A" del nome utente le lascio spiegare a voi.
Io vi dico che sono, o meglio, ero autolesionista e che ho qualche difficoltà con il cibo.

Su di me non c'è molto ancora da sapere.
Sono nata in piena estate in un ospedale del quale non so neppure il nome, abbandonata alla nascita a adottata tre anni più tardi.
Non c'è molto altro da aggiungere sugli anni del nido e della scuola materna se non he da li sono partiti gli atti di bullismo che mi hanno sempre accompagnata.
Sino a oggi.
Alle elementari la parte bullismo è peggiorata, non criticavano più l'aspetto fisico( considerando che ero un maschiaccio, sempre in tuta con i capelli corti e in sovrappeso e che odiavo il rosa) ma anche il mio carattere e il mio rimanere sempre indietro, di essere sempre l'ultima.
E così sono passate le elementari e le medie dove tutto, soprattutto a livello di bullismo, è andato giù a picco.
In seconda media ho iniziato a tagliarmi per cercare di scappare da quelle emozion iche mi esplodevano dentro e che non riuscivo a sfogare.
Con questo è intrapreso anche un altro obbiettivo: quello di dimagrire.
Per un po' è durata e riuscivo ad accettare il mio peso( che era addirittura superiore a quello di adesso poi in prima superiore, tutto è precipitata di nuovo.
Le difficoltà scolastiche soprattutto "grazie" all'introduzione del latino si sino fatte evidentissime ma tutto veniva ricollegato alla faccenda che, secondo loro, studiassi troppo poco.
La parentesi "difficoltà scolastiche" si è chiusa con la scoperta che sono dislessica e non stupida o lazzarona come in quegli anni mi era stato portata  a credere.
E benchè quella diagnosi sia stata cercata per anni ancora non la accetto.
Purtroppo.


Ho una teoria secondo la quale, quando nasciamo, scegliamo qualcosa su cui sfogare, e non mi riferisco solo al se ci verrà mal di testa o mal di pancia, mi riferisco a qualcosa di un po' più profondo.
in situazioni di stress ognuno di noi reagisce in un modo: chi mangiando, chi non mangiando.
Io non mangio.
Non l'ho mai fatto.
E aver avuto alcuni ostacolo, che per carità! non sono neppure così grandi, una sorella perfetta in tutto... penso siano stati ,sin da piccolissima, i fattori scatananti dei miei digiuni.
Forse era maglio che mi venisse solo mal di testa.
Decisamente.



Quello che ormai mi sento più dire é:

"mangia che tu te lo puoi permettere"
"sei magra"

Senza sapere quanto quelle frasi mi facciano saltare i nervi.
Prescriverei visite oculistiche a un bel po' di persone che EVIDENTEMENTE non ci vedono e altrettante visite non so bene a quale posto a quelle che mi dicono che "dovresti parlarne con qualcuno" "sei malata".

Per cosa poi?
Per farmi ripetere frasi, palesemente false, che so a memoria?!
E ancora. Quelle che di dicono " ti preferivo prima"
Fatevelo dire, avete gusti strani.
Voi davvero mi volete dire che preferivate la balena ancora più balena che ero?
Io non li capisco.
Davvero.


Vi abbraccio.
-A


1 commento:

  1. Anche io ero sempre l'ultima..o cosi dicevano. e anche io ho passato anni di (non voglio dire bullismo, mi sembra troppo forte) prese in giro, sin da quando ero piccola.
    Mi sembra di leggere la mia storia, in tutto e per tutto. Solo che io non sono riuscita a scriverla come te. Almeno tu hai saputo tirare fuori tutto questo, e magari ti sembra una stupidaggine, ma ti ammiro per questo e per non esserti nascosta dietro un'etichetta..
    Anche a me hanno sempre fatto commenti del genere.Quando mi dicono beata te sei magra e puoi mangiare tutto quello che vuoi mi saltano i nervi, perché io non sono fiera di me quando mangio, e non credo che la mia magrezza mi rispecchi. Tutto quello che riesco a pensare é : "perché dite cose false su di me?"
    C'é chi "invidia" (per cosa poi?c'é gente molto piú magra di me, e gente piú magra o piú grassa che é contenta di se stessa) e chi si preoccupa un sacco (il che di solito penso "esagerati"), io di solito ho solo rabbia e alternanza di chiedere aiuto e di seguire la vocina e continuare.
    O meglio, avevo. Ora non mi considero guarita, ma forse sono piú guarita che non.
    E si sta bene. Ti assicuro che si sta bene. Anche se comprendo le tue lotte, comprendo quant'é difficile.

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